Quando si definisce ormone la melatonina, si deve precisare che è non è un classico ormone: viene infatti secreta da una ghiandola (ghiandola pineale), ma è anche sintetizzata in altri organi e tessuti (la retina, la tiroide, la mucosa intestinale, le surrenali); inoltre non esiste un “releasing factor” per la melatonina, come esiste invece per tutti gli altri ormoni classici.
La melatonina viene secreta di notte: appena dopo la comparsa del buio, la sua concentrazione nel sangue aumenta rapidamente fino a raggiungere livelli notturni 10-20 volte superiori a quelli diurni.
QUANDO SI UTILIZZA?
Nei DISTURBI DEL RITMO SONNO-VEGLIA: soprattutto nei soggetti che svolgono lavori notturni, la somministrazione di melatonina prima del sonno diurno ne migliora la qualità e durata. Se il lavoratore dorme solo la sera successiva al turno notturno, la melatonina assunta prima di andare a letto migliora il tempo di addormentamento, il numero dei risvegli e la durata del sonno.
Nella SINDROME DA JET-LAG: l’assunzione (al momento di andare a letto) di melatonina per 3-4 giorni dopo l’arrivo a destinazione, migliora sia il sonno sia i sintomi diurni fastidiosi. Alcuni accorgimenti per migliorarne l’azione sono:
– quando si arriva ad Est, esporsi alla luce in tarda mattinata e nel pomeriggio
– quando si arriva ad Ovest, esporsi alla luce nel tardo pomeriggio ed in serata.
Lo spostamento ad Ovest è generalmente meno problematico.
Nella problematica della DESINCRONIZZAZIONE DELL’OROLOGIO BIOLOGICO INTERNO:
si somministra melatonina al paziente con fase di sonno ritardata almeno tra 2-6 ore prima del tempo abituale di recarsi a letto (chi non riesce ad addormentarsi prima delle 3 del mattino, dovrà assumerla alle 22).
MA E’ DAVVERO EFFICACE?
L’effetto principale della melatonina è il rallentamento delle funzioni dell’organismo, che ben predispone all’addormentamento, senza rapido incremento della sonnolenza soggettiva e senza quei fenomeni di tolleranza e dipendenza osservati con svariati ipnotici tradizionali. Non presenta inoltre effetti negativi sulle performance cognitive e psicomotorie al mattino dopo il risveglio. Ad oggi viene utilizzata anche nell’insonnia dell’anziano, ove la secrezione di melatonina diminuisce con il progredire dell’età.