Dentro di noi vive un intero ecosistema, di cui per anni è stata sottovalutata l’importanza: solo nel 2004 i ricercatori, alla conta dei geni nel genoma umano, si accorsero di aver sottostimato l’ampiezza della comunità microbica nell’organismo.
La composizione dei microrganismi presenti nell’uomo viene chiamata MICROBIOTA, mentre la totalità dei geni del microbiota è chiamata MICROBIOMA.
I microrganismi risiedono in vari siti dell’organismo umano, tra i quali cute, naso, bocca ed INTESTINO.
Nell’intestino vive la colonia più ampia, costituita da circa 500 specie differenti di protozoi, virus, funghi e batteri, che sono la componente prevalente: circa cento miliardi di esponenti, raggruppati in vari generi, appartenenti a più di mille specie.
Ogni batterio è in grado di colonizzare tutto il tratto intestinale, ma svolge la sua azione salutistica solo in specifiche zone.

 

Le principali funzioni del microbiota, secondo la ricerca svolta nel 2012 presso il dipartimento di microbiologia della Cambridge University, sono state sintetizzate in quattro distinti processi.

  1.  Funzione di barriera: grazie alle strette maglie della mucosa intestinale, il microbiota impedisce il passaggio di germi patogeni e sostanze tossiche presenti nel lume intestinale.
  2. Funzione nutritiva: intervenendo nei processi digestivi ed epatici, la flora intestinale favorisce il trasporto e l’assorbimento di sostanze nutritive.
  3. Funzione di sintesi: il microbiota garantisce la formazione di alcune vitamine come la K e quelle del gruppo B, e permette la sintesi di sostanze ad azione antimicrobica(batteriocine, acido lattico, perossido di idrogeno.
  4. Funzione antinfettiva e immunitaria: la flora batterica contrasta (in termini di proliferazione) la moltiplicazione dei batteri patogeni; stimola inoltre la risposta del sistema immunitario associato alla mucosa intestinale (GALT), che risponde attivamente alle molecole antigeniche prodotte o costituenti i batteri patogeni, riconoscendo e tollerando invece quelle derivanti dalla dieta o dai batteri non patogeni.

 

IL SISTEMA NERVOSO INTESTINALE
Questa struttura è costituita da un intreccio di neuroni posizionati sulla mucosa e nella tonaca muscolare intestinale, in grado di produrre alcuni neuromediatori. Tali neuroni presentano sulla loro superficie gli stessi recettori delle cellule del cervello.
QUESTA PARTICOLARE SIMILARITÀ’ PERMETTE UN CONTINUO SCAMBIO DI INFORMAZIONI E UNA SPICCATA SINERGIA TRA INTESTINO E CERVELLO: quello che accade nella testa(stress, emozioni) influenza la salute dell’addome e, viceversa, la salute dell’addome può influenzare il benessere mentale (depressione, ansia e altri disturbi psichici).